La diffusione della cultura della mediazione favorisce il progresso sociale ed economico di un paese.

La Mediazione Civile e Commerciale, finalizzata alla Conciliazione e introdotta con D.Lgs. 20 Marzo 2010,n.28  per deflazionare l’enorme carico giudiziario , costituisce per la nostra Nazione  la pietra miliare di un nuovo  processo culturale.

Tralasciando ogni considerazione sia sull’aspetto  normativo che, si ricorda, è stato sollecitato dalla direttiva 2008/52/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 21 Maggio 2008 che sulle opinioni contrastanti di interpreti e commentatori più o meno improvvisati,  resta il fatto che dall’Europa giunge un forte invito a guardare verso soluzioni alternative , cosiddette A.D.R. ( acronimo di Alternative Dispute Resolution) che portano a gestire i conflitti , attraverso una modifica dei comportamenti, in maniera alternativa alla via giudiziaria.

La normativa posta in essere dal nostro legislatore  su invito del Parlamento Europeo, dunque, non deve essere vista come una semplice trasposizione di un modello anglosassone ma  deve essere considerata lo strumento per un nuovo modo di “essere collettivo”che, come affermato dall’antropologo inglese Edward Burnett Tylor, in caso di conflitto attraverso una modifica dei comportamenti fa sì che lo stesso non assurga a contenzioso giudiziario.

Tuttavia, perché la nuova cultura possa affermarsi non è sufficiente che vengano approntate norme più o meno condivise o più o meno osservate da  una società adulta che ha già un suo modus vivendi, un suo vissuto, ma è necessario che il comportamento dettato da dette norme vada a connaturarsi nel tessuto sociale.

Ciò può avvenire se dall’infanzia le giovani generazioni vengono avviate alla pacificazione facendo loro  prendere coscienza che il conflitto, che è connaturato alla natura umana, non è solo violenza ma può essere anche semplice dissenso o competizione,  ed è utopistico pensare che possa non esserci; anzi, se la forza che sprigiona è ben gestita, può  costituire elemento positivo di crescita individuale e sociale.

In quest’ottica lo  Studio A.D.R. Catalfamo, operante in Barcellona, ha già da qualche tempo avviato un progetto che  lo vede  impegnato nella divulgazione della nuova cultura, con particolare riferimento al nuovo istituto della mediazione civile.

Altri progetti sono previsti per il prossimo autunno relativamente alla Mediazione Familiare e alla Mediazione Penale.

E’ auspicabile che a divulgare la cultura della Mediazione e della pacificazione sociale non siano solo le iniziative private, ma che siano le istituzioni – Scuola, Comune, Provincia, Regione- a diffondere, attraverso una adeguata formazione degli insegnanti e degli operatori sociali, il diverso modo di gestire i conflitti, privilegiando la trattazione degli interessi, più che il riconoscimento del torto o della ragione.

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