Messina, convegno AIGA-AIMeF su limiti e competenze della Mediazione Familiare

Isabella BuzziIl 23 febbraio, a un anno esatto (14/02/2011) dalla istituzione a Messina  del primo punto informativo sulla Mediazione Familiare all’interno di un Palazzo di Giustizia in Sicilia, si è tenuto, presso l’Aula Magna della Corte di Appello di Messina, un interessante incontro formativo destinato ad avvocati e mediatori familiari.

L’incontro, organizzato dalla Sezione AIGA di Messina con il patrocinio dell’Ordine degli Avvocati di Messina, accreditato AIMeF (Associazione Italiana Mediazione Familiare), sul tema: “Limiti e competenze della  Mediazione Familiare”, ha avuto quale coordinatore l’Avv. Alberto Vermiglio, Presidente AIGA Messina.

Relatore d’eccezione la dott.ssa Isabella Buzzi, psicologa e mediatrice familiare, Socio fondatore e secondo presidente del Forum Européen Formation et Recherche en Mediation Familiale, nonché socia fondatrice dell’Associazione Italiana Mediatori Familiari (AIMeF) di cui attualmente è Vice Presidente.

In quest’occasione, è stato presentato il libro J. Haynes e I. Buzzi, edito Giuffrè, dal titolo: “Introduzione alla mediazione familiare. Principi fondamentali e sua applicazione”, ed.2012.

L’intervento della dott.ssa Buzzi è stato introdotto dall’Avv. Frida Simona Giuffrida, Cons. Nazionale AIGA Messina, che con precisione e passione ha relazionato sui principi fondamentali della mediazione familiare, descrivendo in particolare il modello“eclettico”, teorizzato dalla Buzzi e presentato nel volume.

Detto modello“eclettico”, centrato sull’analisi delle emozioni, delle strategie conflittuali, dei bisogni e degli interessi comuni dei contendenti  è applicabile come fondamento di tutti i modelli di mediazione meno che a quelli ascrivibili alla mediazione clinica o terapeutica, in quanto, come ben si sa, la mediazione familiare  esclude ogni valutazione o diagnosi della relazione all’interno della coppia genitoriale.

Come ben sottolineato dall’Avv. Giuffrida, al bravo mediatore è chiesto non tanto e non solo di applicare alcune tecniche ma, soprattutto,  di avere una visione del mondo a-giudiziale, di saper leggere e capire il conflitto, la relazione, la persona e i suoi valori, senza mai decidere, giudicare, prescrivere, consigliare, imporre.

Il suo  obiettivo non è quello di aiutare le parti a separarsi o a stare insieme, né quello di aiutarle a trovare la soluzione ideale di una controversia e di convincerle a realizzarla, ma è quello di voler accogliere le persone che la stanno vivendo per aiutarle a trovare, sulla base della loro volontà, il loro modo personale per superarla, nel rispetto dei bisogni di tutti coloro che ne sono coinvolti.

Per realizzare questo obiettivo, il mediatore deve, innanzi tutto, aiutare i suoi clienti a capire cosa può fare per loro distinguendo tutti i compiti che possono essere portati a termine durante la mediazione, da quelli che possono essere portati a termine meglio durante una terapia o in tribunale.

Questo l’aspetto curato dalla dott.ssa Buzzi, la quale ha chiarito come sia importante per un mediatore rispettare il proprio ruolo senza mai sostituirsi ad altri professionisti ma, anzi, collaborando con loro.

Numerosi gli Avvocati e i Mediatori familiari presenti che, dato il momento storico che stiamo attraversando, in cui la mediazione civile e la mediazione familiare sono più che mai attuali, particolarmente coinvolti  hanno assistito alle relazioni e partecipato al successivo dibattito  con grande interesse.